A proposito del gruppo ENI
Il gruppo ENI o Ente Nazionale Idrocarburi è uno dei leader del settore del petrolio e del gas sulla scena europea. La sua attività tocca vari ambiti tra cui principalmente la raffinazione e la distribuzione del petrolio, l’acquisto e la vendita di gas naturale, la produzione di elettricità, la ricerca e la produzione di idrocarburi, le prestazioni di servizi energetici ed infine la petrolchimica.
ENI realizza la maggior parte del suo volume d’affari in Europa e in particolare in Italia ma lavora anche in Asia, Africa e nel resto del mondo.
Storia del gruppo ENI
Eni, acronimo di Ente Nazionale Idrocarburi, apre i battenti nel 1953 come ente pubblico voluto dallo Stato italiano. Il primo presidente è stato Enrico Mattei che è rimasto in carica fino al 1962, anno della sua morte.
Nel 1992 ENI diventa ENI S.p.A., società quotata in Borsa.
Nel 2006 ENI ha acquisito Snamprogetti tramite la sua controllata Saipem, anch’essa quotata in Borsa. Nel 2007 è stato invece firmato l’accordo con la compagnia petrolifera Gazprom con cui il gruppo Eni, in cambio dell’accesso di Gazprom al mercato italiano, si è aggiudicata la concessione per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi in Siberia.
La rivista Forbes ha pubblicato nel 2008 la classifica dei 2.000 gruppi più influenti a livello mondiale in cui ENI ha ottenuto il trentottesimo posto, la prima delle aziende italiane.
Nel 2009 ENI ha confermato la propria presenza nel mercato europeo con l’acquisizione della maggioranza azionaria della società belga Distrigas S.A., operante nella distribuzione di gas naturale in Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi e Lussemburgo.
Nel 2012 le quote azionarie in capo al Ministero del Tesoro sono state cedute alla Cassa Depositi e Prestiti scorporando la Snam, anch’essa ceduta alla CDP.
Oggi l’Eni è il sesto gruppo petrolifero a livello mondiale e la prima azienda italiana per fatturato ed è attiva in diversi settori: petrolio, gas naturale, energia elettrica, ingegneria e costruzioni.
Eni S.p.A. viene quotata sia al New York Stock Exchange (NYSE) che nell'indice FTSE MIB della Borsa di Milano.
I principali concorrenti di ENI
Il gruppo italiano ENI è presente su due tipi di mercato ovvero il mercato del petrolio e quello della fornitura di gas e di elettricità. In questo senso entra in competizione sia con i grandi gruppi petroliferi che con le altre compagnie di fornitura di energia in Italia e in Europa. Per analizzare correttamente le sue azioni in Borsa è quindi indispensabile conoscere i principali concorrenti di questa società in entrambi i settori per poter confrontare i loro risultati ed utilizzare a proprio vantaggio le news che li riguardano.
I concorrenti di ENI per quanto riguarda il petrolio non sono altro che i due giganti di questa industria ovvero Total e Royal Dutch Shell.
Per quanto riguarda la fornitura di gas e di elettricità in Europa, ENI deve affrontare dei concorrenti come Engie, EDF o Direct Energie.
È essenziale tener conto anche della parte del volume d’affari che riguarda ogni attività del gruppo ENI per prevedere al meglio le ripercussioni degli eventi che interessano la concorrenza.
I principali partner di ENI
Ecco i principali partenariati attualmente in opera per il gruppo ENI che è necessario conoscere.
- Sonatrach ha firmato due accordi sulla petrolchimica il 26 gennaio 2017 ad Algeri. Si tratta di un primo accordo legato all’elaborazione di studi di fattibilità di progetti petrolchimici di dimensione mondiale in Algeria concluso con la società Versalis, filiale al 100% del gruppo italiano ENI.
- ENI e Total hanno firmato un accordo di licenza e di cooperazione R&D che permetterà la valutazione della tecnologia EST (Eni Slurry Technology) in vista del suo adattamento alle esigenze di Total.
- Nel 2017 Eni annuncia di aver firmato un accordo di cooperazione con il costruttore navale italiano Fincantieri per lo sviluppo di centrali elettrichea gas naturale.
Analisi della quotazione dell’azione ENI
L’azione del gruppo ENI è quotata sul mercato NYSE dei Paesi Bassi e integra il calcolo dell’indice borsistico EuroStoxx 50.
Vantaggi e punti forti delle azioni ENI come attivo di Borsa
Se avete intenzione di trattare sulla quotazione delle azioni ENI tramite i CFD, per prendere posizione online non dovete ovviamente basarvi unicamente sulla vostra intuizione. Una strategia efficace si basa infatti sulla comprensione globale delle capacità di un’azienda nel conquistare la fiducia a lungo termine degli investitori e nel mantenerla. Per riuscire a prevedere le tendenze di fondo di un attivo come le azioni ENI è quindi prima di tutto necessario conoscere bene le forze e le debolezze di questo grande gruppo del settore dell’energia. Per aiutarvi in ciò, abbiamo deciso di elencare qui i punti forti e i punti deboli di questo valore. Cominciamo dai vantaggi di cui dispone questa azienda che potrebbero sostenere la sua crescita futura.
Tra i più grandi atout del gruppo ENI prenderemo ovviamente in considerazione il suo posizionamento molto apprezzabile sul mercato mondiale dell’energia. Il gruppo europeo è infatti riuscito a crearsi un posto tra i giganti di questo settore di attività e, grazie alla qualità ed alla varietà dei suoi servizi, è oggi una delle aziende del settore più conosciute nel mondo.
Un altro grande punto di forza di cui dispone il gruppo ENI è il suo modo di gestire la catena di approvvigionamento dell’energia. Oltre ad essere una delle più grandi aziende del mondo per quanto riguarda la produzione di petrolio e gas naturale, infatti, ENI interviene sull’insieme della catena, dall’estrazione alla distribuzione, passando ovviamente per la raffinazione e il marketing. Dipende quindi solo marginalmente da subappaltanti e intermediari e può gestire in piena autonomia le proprie strategie di distribuzione e di commercializzazione.
Ad ogni modo, per arrivare ad avere questo posizionamento tra i leader del mercato, il gruppo ENI ha potuto appoggiarsi su diversi punti di forza. Prima di tutto, va notato che questa azienda è una di quelle che da più tempo svolgono questa attività in Europa, il che le conferisce una certa esperienza rispetto ai concorrenti arrivati più tardi nel settore. Inoltre, ENI tende a mantenersi in cima alla classifica grazie allo sviluppo nel tempo delle proprie capacità di ricerca e di sviluppo. Riesce in tal modo a risolvere gli eventuali problemi e a fronteggiare più serenamente i cambiamenti che avvengono nella società dei consumi.
Svantaggi e punti deboli delle azioni ENI come attivo di Borsa
Abbiamo appena visto che il gruppo ENI dispone di concreti punti di forza per mantenere il proprio posizionamento vantaggioso sul mercato dell’energia e fronteggiare serenamente il futuro ma, prima di prendere posizione all’acquisto a lungo termine su questo titolo, è anche importante capire che questa azienda ha anche i suoi punti deboli. Vi proponiamo quindi ora di prendere conoscenza di quelle debolezze che possono influenzare negativamente la redditività del gruppo e, indirettamente, l’interesse degli investitori per questo valore.
Prima di tutto, vi riveliamo qui un punto che è importante conoscere relativamente agli aspetti finanziari del gruppo. Da alcuni anni la società ENI deve far fronte ad alcuni problemi di ordine finanziario che sono stati rilevati dagli analisti e penalizzati dal mercato, in particolare riguardo alle ricadute della recente crisi finanziaria europea che hanno ovviamente avuto un impatto diretto sulle attività di ENI e contribuito a ridurne il livello di redditività.
Gli analisti specializzati in questo mercato puntano inoltre il dito contro la cattiva qualità dell’amministrazione del gruppo ENI il quale, malgrado i numerosi cambiamenti operati negli ultimi anni, continua ad incontrare delle difficoltà nel gestire i costi di produzione e le strategie di vendita dei propri prodotti nel settore dell’energia nonché dei servizi ad essi associati. Si nota infatti che gli obiettivi fissati dalla direzione vengono raramente raggiunti e ciò influisce ovviamente sul morale degli investitori.
Sempre in tema di debolezze della società, ci si rammarica anche dei risultati più che deludenti di alcuni rami del gruppo. Questo problema riguarda soprattutto la divisione petrolchimica che negli ultimi anni mostra delle performance al di sotto delle attese nonostante la sua importanza nella distribuzione delle attività del gruppo. Tale recessione ha ovviamente un peso importante sui risultati globali.
Il fatto che il gruppo ENI profitti di una gestione totale della propria catena di approvvigionamento dell’energia e dei servizi che fornisce è un vantaggio che può anche rivelarsi un inconveniente in quanto così facendo riduce il numero di relazioni con gli altri grandi attori dell’energia nel mondo. La conseguenza è una scarsa visibilità in alcune aree ed una maggior difficoltà nel penetrare alcuni mercati a livello internazionale.
Infine, va anche rilevata la delusione degli investitori quando il gruppo ENI abbandona alcuni dei suoi progetti di sviluppo come è stato il caso negli anni ’60 per l’abbandono della costruzione di uno stabilimento petrolifero in Inghilterra. Questo tipo di situazione sgradevole potrebbe riprodursi ed avere come conseguenza una sanzione immediata sul mercato borsistico.