A proposito del gruppo Banco BPM
Il gruppo Banco BPM proviene dalla fusione avvenuta nel 2017 tra Banco Popolare e Banca Popolare di Milano e diviene così il numero 3 del settore bancario italiano. Propone delle prestazioni di banca retail, banca d’affari, banca di mercato, finanziamento e investimento, banca privata e di gestione di attivi.
Banco BPM possiede oltre 2.500 agenzie in Italia.
I principali concorrenti di BPM
Il gruppo bancario Banco BPM è senza dubbio uno dei più importanti d’Italia ma non è ovviamente solo in questo settore di attività. Per avere successo mettendo in opera una strategia di investimento su questo titolo bisogna quindi conoscere anche gli altri grandi concorrenti del settore che elenchiamo qui.
Andranno seguite in particolare le attività e le notizie relative ai principali gruppi bancari italiani quali Unicredit, Intesa Sanpaolo, UBI Banca, BPER Banca e Mediobanca, che sono attualmente gli avversari più diretti del Banco BPM, e l’evoluzione delle loro quote di mercato in Italia e in Europa.
Storia del gruppo Banco BPM
Il gruppo Banco BPM nasce a seguito della firma del protocollo di intesa, nel marzo 2016, tra il Banco Popolare con sede a Verona e la Banca Popolare di Milano, con sede a Milano, che segna l’unione tra le due banche cooperative.
A giugno 2016 per volere delle due assemblee dei soci congiunte è stata approvata la fusione e le attività del nuovo gruppo Banco BPM sono ufficialmente iniziate lo scorso primo gennaio 2017, con la costituzione della nuova società bancaria Banco BPM S.p.A.
Nella nuova società gli ex azionisti Banco Popolare rappresentavano il 54,6% del capitale e gli ex Banco Popolare di Milano il 45,4%.
Oggi il gruppo bancario Banco BPM opera nel settore finanziario in Italia e all’estero (con filiali e società controllate) e può contare su 4 milioni di clienti, 25mila dipendenti, 13 miliardi di patrimonio netto e un radicamento sul territorio italiano.
Analisi del corso delle azioni Banco BPM
Il corso delle azioni Banco BPM viene attualmente quotato sul Mercato Telematico Azionario della Borsa Italiana ed integra il calcolo dell’indice borsistico FTSE MIB.
L’analisi tecnica storica del corso delle azioni Banco BPM è limitata visto che questo titolo è stato quotato per la prima volta a gennaio 2017. Da allora ha seguito un’evoluzione leggermente al ribasso sotto la resistenza tecnica dei 3€ ma ci si attende una risalita rapida del suo prezzo.
Andamento del titolo Banco BPM
Il titolo del Banco BPM debutta in Borsa Italiana a partire dal 2 gennaio 2017, segnando immediatamente un rialzo del 9,07% con un prezzo per azione di 2,50 euro. Il 26 gennaio 2017 raggiunge il massimo storico dei 3,02 euro per azione.
Alla chiusura dell’esercizio 2016 il Banco BPM ha registrato un conto finanziario in rosso per circa 1,6 miliardi di euro. Il risultato lordo di gestione è pari a 981 milioni di euro, mentre il risultato netto è in calo a 72,7 milioni di euro. Il 2016 è stato un anno duro per il gruppo Banco BPM che ha anche subito le pressioni della Banca Centrale Europea per la richiesta di un rafforzamento patrimoniale da un miliardo di euro.
L’obiettivo per la chiusura del 2017 è di un recupero della redditività. Nel piano industriale 2016 – 2019 molta attenzione è stata dedicata anche ai crediti deteriorati, non performing loans (NPL), che ammontano oggi a 26 miliardi di euro lordi. Il Banco BPM è infatti l’unico gruppo bancario italiano ad avere un’intera business unit dedicata alla gestione dei crediti deteriorati, potenziata, tra l’altro, con altre cento risorse dedicate.
Per il primo trimestre 2017 il Banco BPM ha registrato buoni risultati chiudendo al 31 marzo 2017 con un utile netto di 117 milioni di euro e una crescita del 2,8 % dei proventi operativi che vanno a quota 1,21 miliardi di euro.
Le commissioni nette sono a quota 547 milioni di euro, con un incremento del 16,9%, mentre si registra una contrazione del margine di interesse che si ferma a quota 556,2 milioni di euro.
I costi operativi su base annua sono scesi del 4,7% e sono pari a 775 milioni di euro e il flusso generato dalla gestione operativa è pari a 438 milioni di euro, con un aumento del 19,4%.
L’obiettivo del Banco BPM per il 2019 è quello di raggiungere un miliardo di utile netto, di cui 400 milioni di euro di dividendo complessivo da distribuire agli azionisti.
La crescita del gruppo bancario passa anche attraverso una riorganizzazione aziendale che ha visto una riduzione del personale di 5 mila unità mentre ora l’obiettivo è di puntare sull’assunzione di profili giovani altamente qualificati.
Nel piano sono inoltre previste nuove offerte per le imprese, come nuovi servizi di capital market e servizi di aggregazioni e acquisizioni. Per i privati ci saranno nuovi servizi multicanale, soprattutto in ottica digitale.
Una particolare attenzione viene rivolta anche agli azionisti. Il management del Banco BPM ha infatti l’obiettivo di migliorare i risultati per il primo semestre per coinvolgere nel progetto azionisti solidi, grazie anche alla formula della public company, in linea con la tradizione delle cooperative bancarie che sono all’origine del gruppo.
A seguito della fusione e della nascita del Banco BPM l’agenzia Moody's ha assegnato il suo rating al nuovo gruppo bancario. Sul lungo termine Moody's ha assegnato a Banco BPM il rating Ba1 e invece “Not prime” a breve.
A seguito della presentazione dei risultati trimestrali le azioni del Banco BPM hanno avuto un forte rialzo a Piazza Affari. Da inizio anno la quotazione del titolo Banco BPM, che a gennaio era di 2,50 euro per azione, ha guadagnato il 13%. Gli analisti sono infatti fiduciosi, come gli esperti di Deutsche Bank che hanno confermato il loro giudizio su buy, fissando il prezzo obiettivo per azione a 3,4 euro. Anche gli analisti di Citigroup sono dello stesso avviso, anche per loro il rating è buy e il target price a 3,4 euro per azione.
Del parere che sia conveniente acquistare le azioni Banco BPM sono anche gli analisti di Banca IMI che confermano la raccomandazione buy e fissano il prezzo obiettivo a 3,8 euro.
I prossimi mesi saranno fondamentali per capire l’andamento del titolo del Banco BPM, che come tutti i titoli bancari subisce sia le influenze macroeconomiche che gli assetti geopolitici. Di certo però l’obiettivo del management del gruppo bancario è quello di raggiungere gli obiettivi prefissati dal piano strategico e soprattutto mantenere saldo il terzo posto nella classifica dei più forti gruppi bancari italiani.
Vantaggi e punti di forza delle azioni Banco BPM come attivo di Borsa
Grazie ai CFD delle piattaforme di trading online è possibile investire su un attivo sia al rialzo che al ribasso. Per scegliere la direzione in cui prendere posizione sulle azioni della banca Banco BPM, bisogna basare la propria strategia su un’analisi completa di questo gruppo. Per farlo, l’ideale è conoscere bene le sue forze e le sue debolezze per determinare al meglio in che modo possano svilupparsi le sue attività e la sua redditività a più o meno lungo termine. Veniamo in aiuto nello svolgimento di questa operazione fornendo il riepilogo di vantaggi e svantaggi di questa azienda. Cominciamo in un primo tempo ad affrontare i punti di forza per poi ritornare sui punti deboli.
Per prima cosa va ricordato che questa banca è considerata una banca di prossimità perché dispone di oltre 600 agenzie che rappresentano altrettanti punti di contatto privilegiati per i clienti di questa rete bancaria. La banca Banco BPM dispone inoltre in Italia di una quindicina di centri Private Banking. In totale, per il solo segmento dei clienti privati, il gruppo Banco BPM dispone di oltre 30.000 clienti con depositi ma in totale sono oltre 1,4 milioni le persone che utilizzano i servizi del Banco BPM.
Banco BPM è anche abilmente riuscito a districarsi dalla concorrenza italiana grazie allo sviluppo dei suoi servizi di banca online. Infatti, i clienti che hanno un conto presso questa banca possono ormai gestirli per via informatica e questo è un vero e proprio plus per fidelizzare i clienti nonché per conquistarne di nuovi, soprattutto fra i giovani.
Il gruppo Banco BPM può ovviamente contare anche sulla sua forza lavoro per garantire la propria redditività e le sue attività future. La banca impiega infatti attualmente oltre 6.000 dipendenti nelle sue differenti agenzie. Mette inoltre l’accento sulla formazione dei dipendenti che sono così in grado di rispondere coerentemente alle domande di tutti i clienti e rendere quindi più forte la loro relazione con i consulenti.
Svantaggi e punti deboli delle azioni Banco BPM come attivo di Borsa
Abbiamo appena passato in rivista tutti i punti di forza di cui dispone il gruppo Banco BPM e che dovrebbero permettergli di mantenere la sua posizione forte negli anni a venire ma, sebbene siano numerosi e possano influenzare le strategie rialziste su queste azioni in Borsa, è ovviamente preferibile stemperare questa valutazione troppo frettolosa prendendo in considerazione in un secondo tempo gli eventuali freni a tale crescita. Banco BPM ha infatti anche alcune debolezze e bisogna quindi conoscere gli elementi che potrebbero avere un’influenza negativa sulla quotazione delle sue azioni nei mesi e anni a venire. Eccoli in dettaglio.
Per prima cosa, uno dei principali punti deboli di questo gruppo bancario è il suo elevato tasso di abbandono. Infatti, nel corso degli ultimi anni molti dipendenti altamente qualificati hanno lasciato il gruppo, soprattutto per via del livello di remunerazione inferiore rispetto a quello della concorrenza. Questo fenomeno potrebbe pesare sulla qualità dei servizi e della strategia marketing dell’azienda intaccando la redditività del gruppo a lungo termine.
Ovviamente, ci si rammarica anche del posizionamento geografico del gruppo che resta attualmente concentrato in Italia mentre le banche italiane concorrenti riescono a poco a poco ad estendere le loro attività ad altri paesi europei se non a livello internazionale. Per il momento sembrerebbe che Banco BPM non metta in opera nessuna strategia di espansione al di fuori del territorio nazionale e ciò lo espone ovviamente ad un rischio più elevato. Si sa infatti che l’Italia subisce ancora molto le conseguenze della crisi economica e che la situazione generale stenta a riassestarsi. Banco BPM non dispone quindi di un mercato di soccorso per garantirsi utili e volume d’affari. Per un istituto bancario che dispone di tutto il necessario per tentare un tale sviluppo non è mai una buona cosa restare posizionato su un solo ed unico settore geografico.